L’acne è una patologia colpisce circa l’80% di ragazzi. In Europa ne soffrono oltre 17 milioni, soprattutto ragazze fra i 10 ed i 27 e ragazzi tra i 14 ed i 22 anni. Causa è in particolare la sovra-produzione di sebo assommata all’azione di un batterio, il Propionebacterium Acnes (P.A). Questa secrezione irregolare è provocata da ormoni quali il testosterone, prodotto dell’ovaio specialmente in presenza della “sindrome dell’ovaio policistico”, e l’insulina, che regola l’utilizzo degli zuccheri ed il metabolismo. Le macchie che permangono sul viso il luogo del “brufolo” sono dovute invece ad una infiammazione del derma che, così, si colora di bruno e marrone. La manifestazione varia in funzione del tipo di pelle; dai sintomi (comedoni, papulo-pustolosa, nodulo cistica, nodulare, conglobata, mista) si comprende il tipo di acne e si risale al grado di severità di ciascun tipo (lieve, moderata, severa, fulminans). Rivelano, inoltre, eventuali condizioni sistemiche associate (nella donna) quali alterazione del metabolismo ormonale ovarico o surrenalico, presenza di ovaio micropolicistico (PCO). Le zone maggiormente interessate sono: il volto, il collo, decoltèe, il dorso ed il cuoio capelluto. Esistono varie forme cliniche di acne, alcune delle quali si manifestano in condizioni particolari; quella infantile, che colpisce i neonati, può insorgere a causa dell’utilizzo di ormoni progestinici durante la gestazione, che attivano prematuramente le ghiandole sebacee del neonato che altrimenti rimarrebbero inattive fino alla pubertà. Si manifesta con comedoni, pustole e papule su guance e mento; tende a scomparire in breve tempo e sembra più frequente nei figli maschi di genitori acneici. Un’altra forma è quella che si manifesta nell’adulto in parti del corpo non comuni, soggette a sfregamento o variazioni di temperatura e umidità intense. Si definisce in questo caso acne tropicale. Le donne tra i 20 ed i 25 anni possono presentare acne in corrispondenza del ciclo mestruale. La formazione di comedoni e cisti può essere favorita anche dall’assunzione di alcuni farmaci o a seguito all’attuazione di alcune terapie (acne iatrogena) che sembrano rendere l’epitelio follicolare più sensibile alle sostanze contenute nel sebo. Una tipica manifestazione acneica è la couperose; nei casi di acne rosacea si ha un permanente arrossamento del volto in particolare su zigomi e naso dovuto a congestione vasale, spesso determinata da variazioni di temperatura, da esposizione ai raggi solari o da alimentazione errata. Le ripetute congestioni determinano la permanente dilatazione dei capillari. Le terapie per l’acne hanno principalmente lo scopo di ridurre il rischio di cicatrici permanenti ed inestetismi della pelle. In commercio esistono diversi prodotti per uso topico quali detergenti e creme in grado di curare l’epidermide infiammata. Molto utilizzati sono anche i farmaci che agiscono sul Propionibacterium acnes. Tuttavia esistono diverse altre soluzioni in funzione del livello di gravità raggiunto dalla patologia: - Laser a luce blu, in grado di distruggere il batterio responsabile e ridurre i fenomeni infiammatori associati. Si tratta di un dispositivo medico (EMAX AC applicator) indolore e privo di complicanze. Unica accortezza, evitare l’abbronzatura ed eventuali sostanze fotosensibilizzanti. - Acido salicilico con tecnologia Enerpeel e luce al plasma rossa/blu iClear. La tecnologia Enerpeel consente di utilizzare un peeling all’acido salicilico dermo-compatibile con elevata efficacia ed ottima tollerabilità da parte del paziente grazie ad un assorbimento più omogeneo ed uniforme. -Terapia Fotodinamica PDT, sicuramente la più efficace per l’acne, approvata dalla FDA americana. Si effettua combinando l’uso di una proteina del nostro sangue, l’acido 5α-amino levulinico (5ALA) con una sorgente di luce intensa al plasma blu/rossa. In ambito dermatologico l’acido aminolevulinico è formulato in crema o soluzione liquida acqua/alcool, da spalmare sulla cute.