Di Anna Zaccariello
È questa l’affermazione pietra dello scandalo che in questi ultimi giorni, ha reso protagonista il primo ministro israeliano di una bufera di quelle che da sempre, di tanto in tanto, e puntualmente agitando l’opinione pubblica mondiale, oltre al mobilitarsi delle istituzioni politiche, tra cui il portavoce di Angela Merkel che afferma: “ Non si deve cambiare e deformare (ulteriormente ndr.) la storia e l’oggettività della responsabilità dei tedeschi per l’accaduto”. Anche gli storici si sono agitati all’insegna del “I politici facciano i politici,” sostenendo che tale affermazione dia adito ad incentivare a discorsi ed opinioni propri dei negazionisti che per altro sono bandite in diverse costituzioni europee. C’è però inoltre da segnalare che tale affermazione, tale testimonianza non è inedita da Netanyahu che l’avrebbe già detta nel 2012 al Knesset (il parlamento monocamerale di Israele) definendo Husseini “uno dei principali architetti della soluzione finale”. Fiumi di inchiostro sono stati spesi su tale argomento, su come si sia giunti a tale conclusione, e numerose versioni si sono succedute, gli storici si attengono a quella ufficiale che prevede interna al partito nazista tale decisione, con l’avviamento dell’ Operazione Reynhard, ad opera di Reynhard Heydrich, stretto collaboratore di Himmler e capo del RSHA, consegna la bozza del piano con cui realizzare in tutta l’Europa controllata dalla Germania la “Soluzione Finale” al cosiddetto “problema ebraico”, e diretta la conferenza di Wannsee , venne nominato da Hitler Governatore del Protettorato di Boemia e Moravia. Quindi secondo quest’ottica l’affermazione del Primo Ministro sarebbe totalmente fuorviante soprattutto se si tiene conto del fatto che quando ci fu l’incontro tra Hitler e il Muftì (pur essendo alleati) lo sterminio aveva già avuto inizio. In ogni caso non si può certamente non tener presente che la persecuzione ebrea cominciò in sordina, dapprima con le Leggi di Norimberga, le misure antiebraiche furono propinate al popolo tedesco, fino al novembre del 1938 a piccole o grosse dosi, ma sempre al momento più opportuno, si può infatti parlare di “fasi della Shoah” che hanno avuto exploit iniziali in eventi che sono ricordati per la loro grande portata ed efferatezza come la “notte dei cristalli” scatenata da Goebbels che insieme a Goering collaborava a stretto contatto con Hitler. Eichmann oltretutto nella sua deposizione nel processo che si tenne a Gerusalemme del 5 Aprile del 1961 dichiarò di aver preparato un piano di evacuazione degli ebrei di tutta Europa in Madagascar piano che per altro non fu mai attuato,(gli ebrei furono successivamente deportati in Polonia) ma che Eichmann aveva rubato ad alcuni sionisti antisemiti ( e oltretutto la lettura del libro Lo stato ebraico di Theodor Herz)lche da tempo vagliavano territori in cui trasferire gli ebrei.