Monica Busetto, 53 anni, ritenuta colpevole "al di là di ogni ragionevole dubbio" di aver ucciso una vicina di casa e condannata a circa 24 anni di reclusione, è uscita dal carcere della Giudecca perché non più ritenuta l'assassina. La colpevole di aver ucciso alla vigilia di Natale di tre anni fa Lida Taffi Pamio di 87 anni, è Susanna Lazzarini di 52 anni, da circa due mesi detenuta per aver ammesso lo strangolamento di un'altra signora anziana, Francesca Vianello, 81 anni, per non doverle restituire 100 euro. Quindi, c'è una donna che ha passato due anni in carcere da innocente e un'altra, vedova e con due figli a carico, che ha ucciso senza un minimo di pietà due amiche d'infanzia della madre. La scoperta di questo mistero è stata possibile grazie alla Squadra mobile con alla guida Angela Lauretta che ha eseguito indagini a 360° partendo dall'esame delle tracce di Dna repertate. All'indomani dell'arresto di Susanna Lazzarini, era apparsa agli inquirenti molto curiosa la coincidenza di due anziane ammazzate a Mestre in modo similare, durante il periodo di festività, da un killer che in entrambi i casi indossava dei guanti e che soprattutto erano due amiche di famiglia dei Lazzarini. È stata questa coincidenza che ha permesso di riconsiderare un'impronta di sudore trovata su un interruttore di casa Taffi Pamio accanto al sangue della vittima che tre anni fa non era stata associata a nessuno ma che grazie al lavoro dei consulenti, è stata accertata la compatibilità con il profilo genetico della Lazzarini. Monica Busetto, però non è stata ancora scagionata del tutto; a metterla in mezzo alla vicenda è stata una traccia di Dna della vittima rilevata su una collana spezzata. Dopo due anni di carcere e 55 giorni in isolamento, è tornata a casa consapevole però che non sia ancora finita. Gli inquirenti hanno constatato che con la Lazzarini si conoscevano e stanno verificando se possa avere avuto comunque un ruolo nell'omicidio. Certo che la questione della Giustizia o della Mala-Giustizia non è da sottovalutare ma sarebbe da analizzare con grande attenzione. La certezza della pena è sempre più incerta e la sentenza di colpevolezza "al di là di ogni ragionevole dubbio" non è più una garanzia. Troppi innocenti sono in carcere e molti criminali sono pericolosamente fuori e potenzialmente pericolosi d per noi e per i nostri figli!