Venerdì, 22 Novembre 2024 05:06

Nessun limite all’Indecenza del Governo, si chiede il rispetto per i morti e per i terremotati

Pubblicato in Politica

I drammatici avvenimenti accaduti nella settimana che va dal 17 gennaio ad oggi ci danno un gravissimo spunto per indurci a riflettere, specie se veramente intendiamo rispettare tutte le persone morte nei disastri che si sono abbattuti nelle zone terremotate e in particolare in Abruzzo, ma a precisi soggetti che hanno precise responsabilità.

Morti perché abbandonati dopo il terremoto nonostante l’allerta meteo, morti sotto l’Hotel Rigopiano perché mancava lo spazzaneve che ripulisse la strada per abbandonare l’hotel, morti dell’elicottero caduto dopo aver soccorso uno sciatore.

Tralasciando tutti gli animali morti di freddo per mancanza di intervento.

Uno scenario apocalittico di cui conosciamo tutti la cronaca ma che pochi hanno il coraggio e la volontà di individuarne i responsabili.

Come prima cosa è doveroso rendere onore e merito a tutti i Sindaci dei paesini terremotati, isolati dalla neve e cosa assai grave senza energia elettrica per diversi giorni.

Ringraziare per la pazienza tutti gli abitanti abbandonati a se stessi senza che nessuno li potesse aiutare.

Un particolare ringraziamento deve essere rivolto a tutte le persone che in loco ed in maniera individuale, senza ordini perché inesistenti, ma con grande buon senso, spirito di iniziativa e coraggio oltre che dotati di un innato spirito umanitario, hanno messo a disposizione la loro vita per aiutare e salvare le altrui vite fino alla morte, come accaduto all’equipaggio dell’elicottero schiantatosi per essere andato a prendere un ferito e volando in condizione proibitive.

Grazie a questi uomini e donne facenti parte delle varie organizzazioni, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Carabinieri, Polizia, Militari, Croce Rossa ecc. che si trovavano in loco o son partiti dalle più disparate parti per dare il loro contributo individuale e personale in condizioni proibitive, senza mezzi e senza attrezzature adeguate, inventandosi di tutto e di più pur di salvare vite umane e prestare soccorso.

Eroici gli uomini dei soccorsi che essendo stati bloccati a sei km dall’ Hotel Rigopiano per impossibilità di procedere a causa della mancanza di attrezzature adeguate che spalassero la neve, non hanno esitato in piena notte, al buio, al gelo e mentre nevicava alla tormenta ad indossare gli sci e percorre quei km raggiungendo la meta dopo diverse e faticose ore.

Così come è doveroso ringraziare chi si è adoperato e rendere omaggio a chi drammaticamente ci ha lasciato è corretto ricercare i presunti responsabili che hanno fatto si che questo disastro potesse accadere, sperando che la giustizia possa fare il suo corso in maniera imparziale evitando giustizialismi inutili come quello che si è tentato di innescare nei confronti della dirigente della Prefettura che forse superficialmente o forse indotta da troppe responsabilità e da continue informazioni errate non ha tenuto nella giusta considerazione l’allarme lanciato da uno dei parenti delle vittime.

Già dai primi di Gennaio era scattato l’allarme Meteo previsto per la settimana in questione, che prevedeva un fortissimo abbassamento delle temperature con fortissime ed eccezionali nevicate.

Ma anche l’allerta slavine innalzato a livello 4 su 5 sul Gran Sasso era stato annunciato.

A nulla sono valse le richieste dei vari Sindaci al fine di ottenere prima della prevista ondata di freddo le case promesse dal ex Governo Renzi e confermate dall’attuale Governo Gentiloni, fotocopia del precedente Governo in quanto ancora tutti gli abitanti sono sistemati in tenda, e la richiesta di ricoveri per gli animali delle varie aziende agricole e zootecniche, fonte di principale sostentamento per la popolazione di questi luoghi.

Perturbazione puntualmente presentatasi così come prevista in tutta la sua eccezionalità a partire dal 15 Gennaio.

Come ben sappiamo in brevissimo tempo tutte le vie di comunicazioni sono state bloccate per mancanza di sufficiente numero di mezzi spalaneve o macchinari che potessero provvedere alla pulizia delle strade, generando una situazione di emergenza straordinaria, tutta a carico di una Protezione Civile fortemente indebolita dalle politiche scellerate dei Governi post Berlusconiani fortemente voluti dal ex Presidente Napolitano, e dai vari tagli finanziari che in maniera scellerata questi governi hanno attuato.

Protezione Civile incapace di gestire l’emergenza priva di una linea di comando essendo affiancata da un Commissario per il terremoto , politico che ovviamente come nelle migliori burocrazie sinistre spalma le responsabilità per evitare l’individuazione dei responsabili.

Alla eccezionalità prevista del meteo, si è aggiunta nella giornata di Mercoledì, una straordinaria ed assolutamente imprevista sequenza sismica con ben 4/5 scosse telluriche di elevato grado, iniziate alla mattina.

Scosse che hanno certamente ulteriormente impaurito i cittadini di quei luoghi già provati dal terremoto fin dal 24 Agosto e costretti ad affrontare i disagi previsti dalle intemperie e non gestiti da chi aveva il dovere di farlo.

Ovvio che dovendo intervenire con urgenza mentre le forze pianificate da chi ne aveva il compito erano insufficienti e con pochi mezzi, bisognava richiedere l’intervento dei militari, i quali pur essendo già pronti, nessun dei responsabili, Capo del Governo, Capo della Protezione Civile , Commissario per il Terremoto ha provveduto ad ordinare, se non dopo che tutta Italia, attraverso i network e attraverso i media ha espresso indignazione per l’assoluto e totale immobilismo e assenza.

Intanto a peggiorare la situazione concorreva una interruzione di corrente elettrica in tanti comuni già provati, circa trentamila famiglie senza luce, e di conseguenza acqua e riscaldamento.

Uno scenario apocalittico, drammatico e che colpiva la popolazione già provata.

Tuttavia, mentre tutte queste emergenze erano prevedibili, ecco che si verificava la disastrosa valanga che colpiva distruggendo l’Hotel Rigopiano appesantendo ulteriormente le responsabilità di chi avrebbe dovuto intervenire a prevenire.

Questa è una sintesi della cronaca, ma chi sono i responsabili?

Certo ascoltare i “proclami”, i “rimproveri” e gli “elogi” del Primo Ministro, questa mattina al Senato, dimostra chiaramente quanto i politici e i Governi non eletti ma imposti da un ex Presidente della Repubblica, non hanno nessun rispetto di coloro i quali hanno messo a rischio la loro vita, e non hanno rispetto delle vittime di questi disastri, e meno che meno dei Cittadini Italiani.

Infatti, lo hanno perfino dimostrato ignorando il referendum che li ha bocciati insieme a tutte le riforme che hanno presentato.La delegittimazione, dal 2012 in poi della Protezione Civile svuotata del proprio spirito di rapido ed efficace intervento, per essere burocratizzata, i continui tagli economici che hanno reso inservibili molti mezzi lasciando insufficienti i pochi rimasti idonei, la mancanza di forniture di semplici utensili, molti Vigili del Fuoco hanno scavato a mani nude e molti mezzi sono rimasti senza carburante e non ultimo la politicizzazione di un sistema collaudato, che attraverso la nomina di un Commissario politico per il terremoto, che sa molto di burocrazia stalinista, ha provocato questo disastro.

Per fortuna che il meteo era stato previsto, non si osa immaginare cosa sarebbe potuto accadere se non lo fosse stato.

Gli Italiani sono orgogliosi degli eroi sul campo, ma non di certo dei burocrati sordi e indefinibili Governanti che in maniera disdicevole hanno ignorato ogni avvisaglia di emergenza e ritardato ogni soccorso.

Il Governo, la Dirigenza della Protezione Civile, ed il Commissario per il terremoto, non cerchino capri espiatori, ma facciano un doveroso passo indietro dimettendosi, nel rispetto delle vittime e degli eroi che hanno operato in condizione estrema, avendo loro e solo loro ogni responsabilità.

Non facciano loro sciacallaggio di giustificazioni indegne e pretestuose.

La protesta dei terremotati del 25 gennaio con in testa i sindaci in fascia tricolore dei comuni colpiti, scesi a Roma ed in marcia contro il Governo assente, incapace e indegno, mentre ancora si recuperano corpi di persone sepolte e si celebrano funerali delle vittime già estratte, è la logica conseguenza.

Il non aver previsto i doverosi funerali di Stato e il non aver proclamato una giornata di lutto per le numerose vittime, è la chiara ammissione di responsabilità di un Governo indefinibile.

 

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