Giovedì, 21 Novembre 2024 21:37

Terra dei Fuochi: 97 bimbi con tumore nel 2014, allarme sanitario

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E’ di poche settimane fa la notizia pubblicata dall’Istituto Superiore di Sanità sui nuovi dati di mortalità, ospedalizzazione ed incidenza tumorale all’interno dei comuni di Caserta e Napoli che hanno aderito al patto “Terra dei Fuochi”, così come predisposto all’interno del decreto legge 06/2014 voluto fortemente dai comitati ambientalisti, medici e delle comunità locali.
Il volume “Mortalità, ospedalizzazione ed incidenza tumorale nei Comuni della Terra dei Fuochi in Campania” presentato il 30 dicembre scorso - che aggiorna il precedente “Rapporto Sentieri” del maggio 2014 - evidenzia ancora una volta un quadro epidemiologico allarmante con gravi rischi per la popolazione più giovane e in particolare per quelle infantile e adolescenziale (classi d’età 0 - 14). La ricerca condotta dai tecnici dell’Istituto si è basata sulle analisi delle schede di dimissione ospedaliera dei cittadini residenti attraverso lo stesso metodo adottato nel “Progetto Sentieri” ma con una più complessa descrizione delle sorgenti di contaminazione ambientale. Si evince nell’introduzione dell’abstract che “il quadro epidemiologico della popolazione in oggetto è caratterizzato da una un trend crescente di ospedalizzazione per diverse patologie ad eziologia multifattoriale e da una più alta mortalità. Tra questi fattori di rischio (accertati o sospetti) vi è l’esposizione a vari inquinanti ambientali: sia quelli rilasciati da siti di smaltimento illegali di rifiuti pericolosi sia i roghi incontrollati dagli stessi rifiuti pericolosi o solidi urbani. Lo studio inoltre evidenzia un maggiore numero di bambini ricoverati nel primo anno di vita per vari tipi di tumori. Risultano ben in evidenza i casi legati al sistema nervoso centrale, questi ultimi anche nella popolazione infantile e adolescenziale. Si stimano infatti solo nell’anno 2014 ben 97 casi di bambini ricoverati nei reparti oncologici, il 15 per cento in più rispetto ad altre zone della Regione. L’analisi suddivisa per ogni comuni, ha posto l’attenzione su alcune zone territoriali in cui si sono rilevati specifici segnali di emergenza e sui quali lo stesso Istituto rimanda ad ulteriori approfondimenti, pur motivando l’implementazione dei piani di risanamento ambientale, come previsto anche nel Decreto legge 06/2014 sulla Terra dei fuochi. Sempre secondo tale analisi, emerge sul fronte sanitario quanto la popolazione infantile e adolescenziale necessiti di tutela rispetto ai rischi ambientali per la salute (siano essi accertati o sospetti) sulla base del principio di precauzione. Secondo il dottor Marfella, medico oncologo dell’Istituto di ricovero e cura “Pascale” di Napoli, a livello di prevenzione sanitaria diventa quindi necessario individuare percorsi di rapido accesso ai servizi sanitari e l’ottimizzazione delle procedure diagnostiche e terapeutiche per l’infanzia. Per gli adulti, invece, diventa necessario consolidare il programma di screening definito dai Livelli essenziali di assistenza (Lea). Per Don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano e attivista nella battaglia ambientale contro il biocidio campano i dati dell’Istituto sono stati accolti con grande sofferenza: “Avrei voluto essere smentito, invece questi dati confermano quello che denunciamo da anni” e conclude con un messaggio rivolto alle istituzioni nazionali e locali: “Un giorno dovremmo dare conto di quello che abbiamo detto, fatto e deciso. Facciamo tutto quello che è possibile per impedire che altre persone e altri bambini soffrano per colpe non proprie”.

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