Non c'è bisogno che vi ricordi (in quanto divenuta virale sui social) la disgustosa vignetta di Charlie Hebdo sui morti del terremoto di Amatrice, raffigurati impaccati come sardine nel cemento e nelle macerie. No, "Je ne suis plus Charlie", e non lo sono mai stato. Perché ho conosciuto molto bene, da vicino, per parecchi mesi di mia permanenza a Parigi, nella prima metà degli anni 80, ciò che stavano combinando i loro architetti, così simili per follia, demagogia e impreparazione ai nostri, ideatori e autori degli ecomostri di Corviale a Roma e delle Vele a Napoli. In quegli anni, una…