Giovedì, 21 Novembre 2024 13:40

LI CHIAMAVANO “AMICI”…

Pubblicato in Società

Nonostante gli anni trascorsi a capire come funzionasse la raccolta differenziata, una domanda resta ancora senza una effettiva risposta: ma la TV va nell’indifferenziata o nell’umido? Certo, qualcosa si può sicuramente salvare, ma buona parte di questa moderna TV è davvero spazzatura. Nata in origine con ben altri intenti, oggi la tv è piena di quei contenuti che, una volta, volevano solo alleviare le giornate: la tragedia del giorno viene arricchita di esclusive interviste strappalacrime a colpevoli, vittime (anche quelle decedute), vicini impiccioni, parenti e conoscenti, per non parlare degli scoop con l’ultimo fidanzamento del calciatore o l’alto tradimento di qualche soubrette. Tutto sembra una continua parodia della vita umana: il vero problema è che questo non è poi tanto uno scherzo. A pagarne il prezzo sono soprattutto le nuove generazioni, educate a pane, parolacce e litigi in diretta. Di sicuro nessuno pretende una tv tutta impegno e profondità, ma sono sempre di più trasmissioni, talk show, varietà ormai totalmente assoggettati al gusto per il trash, il becero inciucio e il cattivo esempio, soprattutto per i giovani. Un esempio? Il famoso e longevo “Amici”: giunto ormai alla sua 17esima edizione, ha affrontato diversi cambiamenti e riadattamenti ai tempi che mutano, mantenendo quasi sempre inalterata la sua fama e il suo seguito tra un pubblico eterogeneo, variegato per gusti ed età. Di certo non parliamo di una tv con elevati scopi didattici o divulgativi, ma certamente non possiamo negare l’enorme potere che un programma del genere ha da sempre esercitato sulle nuove generazioni, stabilendo mode, atteggiamenti, costumi e modi di pensare. Così come l’importanza dell’impegno, della perseveranza e della disciplina nel seguire le proprie passioni, doti valide tanto nello spettacolo quanto nella vita. Un programma cult tra i giovani che vedono in Maria e i suoi amici modelli da seguire. Eppure, provando a sintonizzarsi di sabato sera davanti al televisore, si vedrà solo una serie di litigi tra alunni e professori, tra professori stessi, giudici, commissione e compagnia bella, urla di ragazzine in delirio per il belloccio un po’ stonato di turno, che anima le discussioni dei grandi i quali, spesso, vedono nei ragazzi delle macchine per far soldi. Oltre che pretesti per vomitarsi in maniera reciproca gelosie, fallimenti e delusioni personali. Tutto questo sotto lo sguardo perplesso di ragazzi che si chiedono cosa mai possano imparare da questi “professori” e quello impassibile di Maria, la quale non si sa più se funge da deus ex machina o se, da questa stessa macchina, è stata risucchiata.

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