Sos Scuola: troppi precari ma tante cattedre vacanti

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Mentre i più e meno giovani di tutta Italia si preparano ad affrontare i prossimi concorsoni della scuola, quelli che già ci sono hanno non poche difficoltà. E, con essi, anche chi dei servizi scolastici usufruisce, ossia genitori e bambini. Nello specifico, un'emergenza sembra essere più rilevante: la carenza di docenti di sostegno. In questo anno scolastico, numerosi docenti specializzati hanno avuto una nomina tardiva o non l'hanno avuta affatto e, di conseguenza, sono molti i bambini e i ragazzi - soprattutto quelli a cui si riferisce l'art. 3 comma 3 - ad aver perduto delle ore in attesa della nomina degli insegnanti. Che fine ha fatto dunque l'integrazione dell'alunno con disabilità voluta dalla legge 104/92, così come la sua esigenza di essere seguito da personale specializzato che possa rispondere i suoi bisogni? E soprattutto, dove sono effettivamente questi insegnanti? Particolare è il paradosso creato dal Miur sul reclutamento degli insegnanti di sostegno: gli insegnanti specializzati di sostegno esistono, sono i docenti con TFA sostegno che hanno seguito un percorso selettivo a numero chiuso, percorso aggiuntivo a quello previsto per l'accesso all'insegnamento. Ad eccezione dei primi corsi biennali per conseguire la specializzazione attivati nel lontano 1977, il TFA sostegno ha rappresentato l'unico concorso- corso organizzato dall'Università al fine di formare docenti competenti che sapessero rispondere ai bisogni educativi dei ragazzi con disabilità. Ed è un paradosso tutto italiano che questi specializzati non vengano stabilizzati. Ci sono insegnanti in possesso della specializzazione di sostegno che non trovano posto nella propria provincia e che, allo stesso tempo, non possono inviare domanda di messa a disposizione in altra provincia in cui vi è disponibilità a causa del vincolo imposto dal Miur nella circolare del 29 agosto 2017. Docenti specializzati e non assunti perché non inseriti nelle GaE, le graduatorie ad esaurimento utili all'immissione in ruolo. Aloro è stata preclusa la partecipazione al piano di assunzione attuato dalla 107. Succede così che, mentre gli insegnanti di sostegno sono a spasso, l'alunno si ritrova ad essere seguito da un insegnante non specializzato e non formato, il quale accetta un lavoro per cui non è pronto e non è adatto, andando a ledere il benessere dell'alunno e mettendo a dura prova il proprio senso etico. Trasformare i posti in deroga in organico di diritto, sarebbe l'unica via per garantire una vera continuità didattica agli alunni con disabilità. A questo punto una domanda sorge spontanea: che fine faranno questi docenti ai quali si uniranno tutti quelli che il nuovo concorso sfornerà di qui all'anno prossimo? Di sicuro le tasche di qualcuno si riempiranno di tutte le cifre sborsate già solo per accedere alle varie classi di concorso. Quando si riempiranno le aule di docenti adeguatamente preparati e specializzati nel proprio specifico ruolo, invece, non è dato sapere.

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