Si dice che il cane sia il miglior amico dell'uomo. In realtà, spesso sono gli animali in generale ad essere responsabili del benessere psico-fisico degli amici bipedi. Il loro, è un potere terapeutico così grande da aver dato vita già da tempo ad un grosso filone di progetti e interventi rieducativi, riabilitativi e preventivi che vedono come protagonisti amici a 2 o 4 zampe. Col termine "pet therapy" si intende una terapia basata sulla vicinanza e l'interazione dell'uomo con l'animale. Che si tratti di un cane, di un gatto, di un coniglietto o di un criceto non importa, ognuno di essi dona uguale affetto ed empatia. La vicinanza degli amici a quattro zampe è utile a tutte le persone affette da patologie sia fisiche sia psicologiche: studi dimostrano che si abbassano i livelli di ansia e stress, così come quelli di pressione e glicemia, e l'umore migliora. Ulteriori ricerche evidenziano come tali effetti si ottengano non solo grazie all'interazione con animali domestici, ma anche con cavalli, asini o capre. Il termine "pet therapy" è stato coniato dallo psichiatra infantile Boris Levinson nel 1953: durante una seduta con un bambino autistico, notò che la presenza del suo cane migliorava nel bambino la voglia di interagire, e col terapeuta e con l'animale. L'affetto di un animale in genere, produceva un aumento dell'autostima e andava ad agire positivamente sul bisogno di amore dei suoi pazienti. Attualmente la pet therapy è diretta soprattutto a pazienti colpiti da disturbo dell'apprendimento, dell'attenzione, disturbi psicomotori, nevrosi ansiose e depressive, sindrome di Down, sindrome di West, autismo, demenze senili, patologie psicotiche e sclerosi multipla. In casi di lunghi ricoveri o uscita dal coma aiuta anche a combattere depressione, ansia e insonnia. In Italia il Decreto del Presidente del Consiglio del 28 Febbraio 2003 ne riconosce anche una validità legislativa, con un accordo tra il Ministero della Salute, le Regioni e le Province Autonome. Ciò consente alla disciplina una dignità scientifica e procedurale che eviti ogni forma di fai da te. Sempre più numerosi, dunque, i progetti e le inziative che diffondono una cultura del benessere, nel rispetto e in relazione con gli animali. Un esempio è il progetto "Un anno di pet-therapy" che si svolgerà per tutto il 2019 nel reparto di pediatria presso l'Ospedale "Santa Chiara" di Pisa. Mascotte del progetto sarà Dea, una dolcissima rottweiler che ogni settimana accompagna tanti bambini dalla loro stanza fino alla sala operatoria. È stato ulteriormente dimostrato che promuovere il legame con un animale, sin da piccoli, aiuta la regolazione delle emozioni, promuove l'empatia e la capacità di stabilire relazioni sane in ogni individuo, a prescindere da patologie o disturbi. Nelle relazioni tra simili, infatti, ognuno introduce inevitabilmente il proprio punto di vista. La differenza tra l'uomo e l'animale sta nel pregiudizio: l'animale si relaziona con un essere umano in maniera semplice, considerandolo uguale a sé, pur senza dimenticane le differenze, senza giudizi. Questo consente all'uomo di rivalutare i propri schemi di socializzazione. O forse, permette, in maniera apparentemente paradossale, semplicemente di sentirsi e sentirci davvero "umani".