Sabato, 21 Dicembre 2024 16:37

Salute: la Mononucleosi

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La mononucleosi è  una malattia infettiva, acuta e contagiosa, molto diffusa tra i giovani. Il responsabile è il virus di Epstein-Barr (EBV), appartenente alla famiglia degli Herpes Virus. Una volta penetrato nell’organismo, infetta un tipo di cellule del sistema immunitario (linfociti B). Secondo le stime, circa il 90% della popolazione adulta entra in contatto con l’Epstein-Barr virus, la maggior parte della quale, però, senza saperlo. Essa, infatti, dà dei sintomi solo quando colpisce soggetti con un sistema immunitario indebolito. Nella maggior parte dei casi, si contrae una sola volta nella vita, acquisendo, quindi, immunità. In casi rari, tuttavia, i sintomi della malattia possono ricorrere dopo mesi o perfino anni. Viene trasmessa attraverso la saliva di chi ne è portatore, per esempio con: baci profondi (ecco il perché del nome “malattia del bacio”, che ci ricorda il motivo della grande diffusione tra gli adolescenti), condivisione di cibo e bevande, condivisione di spazzolini da denti, starnuti, colpi di tosse ecc. I bambini più piccoli possono venire infettati portando alla bocca giochi contaminati (si stima che il virus sopravviva su un oggetto almeno per tutto il tempo in cui questo rimane umido). Di norma non è grave: la maggior parte degli adulti sono stati esposti al virus di Epstein-Barr da bambini e ne hanno sviluppato gli anticorpi senza conseguenze. Non tutti i portatori manifesteranno i sintomi della malattia e, per questo, chi è in grado di contagiare senza mostrare sintomi si chiama “portatore sano”. Alcuni pazienti possono inoltre diffondere il virus attraverso la saliva per alcuni mesi dopo la guarigione, e, periodicamente, a fasi alterne possono contagiare in quanto il virus può ripresentarsi in maniera del tutto asintomatica.  Il virus ha un periodo di incubazione che va dalle quattro alle otto settimane circa, ma nei bambini più piccoli il periodo può essere più breve. I sintomi principali sono: febbre, mal di gola, ad esempio una specie di tonsillite che non migliora usando gli antibiotici, linfonodi ingrossati nel collo e nelle ascelle, severo affaticamento. I segni e sintomi come la febbre e il mal di gola di solito scompaiono quasi completamente nel giro di 2-3 settimane, invece l’affaticamento e il gonfiore dei linfonodi e della milza possono durare anche per alcune settimane. Quando contratta da adulto i sintomi possono essere particolarmente severi e la sensazione di affaticamento e malessere può durare anche molti mesi. Il medico può sospettare la mononucleosi in seguito alla visita, all’osservazione dei sintomi e alla storia dei sintomi. Durante la visita il medico controlla se i linfonodi, le tonsille, il fegato e la milza sono gonfi e vede se questi segni sono connessi ai sintomi descritti dal paziente.  Non esiste una terapia specifica per la mononucleosi infettiva, perchè gli antibiotici non servono a nulla quando si tratta di combattere le infezioni virali. La terapia si basa invece soprattutto sul riposo a letto e sul reintegro dei liquidi persi. Va evitato l’alcool, che potrebbe danneggiare un fegato già indebolito dall’infezione. Antidolorifici come il paracetamolo o l’ibuprofene possono aiutare a ridurre dolore e febbre. È consigliabile evitare di somministrare l’aspirina ai bambini o agli adolescenti, perché connessa alla sindrome di Reye, una complicanza rara ma potenzialmente letale.

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