La nascita di sempre nuove giornate per ricorrenze di ogni genere per ribadire ciò che la logica, il buon senso, la cultura e la civiltà che riteniamo di avere come esseri umani, stride con ciò dovrebbe essere la normalità. Il suo uso eccessivo tende per di più a banalizzare il vero significato e distorcerne gli obiettivi, finalizzandoli a bigotte ed ideologiche giornate di facili strumentalizzazioni. La giornata contro l'eliminazione della violenza alla Donna, istituita con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999 delle Nazioni Unite e che ha designato il 25 Novembre di ogni anno come data di ricorrenza, sembra essere l'ennesima festa per far si che personaggi politici, rappresentati partitici e di Governi, coloro i quali si definiscono persone di cultura o semplicemente retorici oratori del qualunquismo nazionale ed internazionale, possano in maniera strumentale ed ideologica utilizzarle. La ricorrenza del 25 Novembre sembra essere una forma di duplicato della più datata giornata della donna che viene celebrata l'8 marzo, di cui pochi ne conoscono la vera storia, la vera origine e che oggi è talmente banalizzata da diventare un lucrosa fonte di guadagno fine a se stessa, tralasciando o non conoscendo la connotazione politico/sociale ben definite e simili delle due giornate. Bisogna ricordare che il rispetto e la lotta alla violenza deve prescindere sia che si tratti di uomo o donna. Tuttavia nel genere animale di cui l'essere umano fa parte, vige la legge del più forte, ed è notorio che l'uomo rispetto alla donna è fisiologicamente più forte. Ma il genere umano ha, o dovrebbe avere, la dote dell'intelletto che lo differisce da tutte le altre specie animali. Nonostante questa dote, in pochissime culture si ha il rispetto e la parità dei due sessi, uomo e donna, che pur svolgendo ruoli diversi e mansioni diverse, hanno due intelligenze diverse ma che si amalgamano sopperendo gli uni alle carenze degli altri risultando quindi complementari. Se si focalizza questo banalissimo e semplice concetto, si capisce che non vi dovrebbe essere rivalità, prevaricazione e di conseguenza violenza e soprusi tra i due generi, maschile e femminile ma essere la assoluta normalità. Invece la stupidità e la limitatezza del genere umano hanno nei millenni innescato una drammatica rivalità tra i due sessi e la forza fisica ha fatto prevalere il genere maschile, privando l'umanità di un confronto fondamentale e costruttivo alla pari con il genere femminile. Queste giornate, prescindendo il contesto sociale e politico in cui sono state pensate, dovrebbero avere come obiettivo quello di ricordare e promuovere la salvaguardia e la tutela dei principi fondamentali dell'essere umano se veramente si vuole definire civile. Invece osserviamo la celebrazione demagogica retorica falsa e incoerente di queste giornate per di più da parte degli uomini e delle donne delle istituzioni che dovrebbero salvaguardare sempre quelli che sono i principi fondamentali della civiltà. Tralasciando l'Europa e le Nazioni Unite per un ambito molto più ristretto, in Italia basta osservare ed ascoltare le parole dei Nostri attuali governanti per evidenziare l'assoluta incongruenza, e falsità nelle loro parole che utilizzano in tali ricorrenze solo per dovere di visibilità e con tono arrogante ed imperioso come fossero loro i possessori del Verbo. E' facile pubblicamente dire ed enunciare che bisogna condannare la violenza perpetrata alle donne, evidenziare i crimini che sempre più spesso il genere maschile con barbarie e prepotenza commette atrocemente verso le donne, facendo vergognare l'uomo normale che ha invece a cuore ed ama la donna, come giusto che sia. Femminicidi, strano e stupido termine coniato più per moda che per evidenziare l'atto criminale, devastazioni e mortificazioni del corpo e della psiche femminile, sottomissioni e schiavismo, sia fisico che psicologico, sono tra i terribili crimini che gli uomini infliggono alle donne e che devono essere puniti e repressi in ogni modo e maniera. Evidenziamo come dal Presidente del Consiglio, ad i Ministri, a parlamentari sia uomini che donne, al Presidente della Camera, del Senato, a politici della maggioranza e non solo, stiano tutti a osannare e promuovere queste giornate in nome di una civiltà evoluta. Peccato che dimenticano di essere loro per primi a spronare all'odio contro il genere umano, contro le donne promuovendo la cultura, che non è certo Italiana, della donna come essere inferiore. Negli ultimi anni è infatti si è avuta una crescita esponenziale di violenza verso le donne. Stupri, omicidi, violenze, e quant' altro hanno avuto una drammatica escalation che è sotto gli occhi di tutti. Non trascorre giornata senza che si viene a conoscenza di crimini efferati nei confronti delle donne. Ma… alla base di questi efferati fenomeni, vi è la cultura. E' corretto quindi denunciare che hanno grande responsabilità i Signori Governanti, uomini e drammaticamente anche donne, che in certe occasioni pronunciano altisonanti sermoni demagogici vantando la difesa della cultura della donna, così come oggi il Presidente della Camera dei Deputati, mentre poi promuovono una cultura violenta ed efferata contro le donne, dimostrando un assurdo e criminale controsenso. Il continuo promuovere e spesso imporre culture molto distanti dalle nostre, che hanno come specificità sia la sottomissione che la destabilizzazione della donna , considerata a tutti gli effetti esseri inferiori tanto da addurne all'uomo potere di vita e di morte, sta facendo si che in Italia si perda quella conquista che aveva visto la donna sempre più emancipata e libera. Ad aggravare la incongruenza di questi politici, per di più mai eletti, si nota come negli ultimi anni hanno promosso lo sgravio delle pene per molti crimini nei confronti delle donne, cancellandone alcuni e riducendo la detenzione a semplice ammende per altri, invece di inasprirli ulteriormente. E' inaudito notare come questi reati vengono maldestramente giustificati se eseguiti da clandestini. Difficilmente di contro assistiamo all'insorgere degli stessi politici quando vengono commessi questi crimini. E' probabile che l'esimio Presidente della Camera creda che la donna si difenda distorcendo la lingua italiana coniando vocaboli come: Presidenta, Sindaca, Avvocata, Dottora, professora e così via. Lascia comunque senza parole il fatto che alcuni reati possano essere stati depenalizzati sostituendo la giusta detenzione con ridicole ammende pecuniarie. Ma ricordiamo anche che questo è lo stesso Governo che punisce che si rivolge alla giustizia per avere giustizia condannandolo. E' notorio assistere a sentenze dove la parte lesa, viene condannata per un motivo o per un altro, lasciando libero ed impunito chi lede. E' auspicabile che tutto il genere umano, uomo o donna che sia, facesse chiarezza e che si infondesse la cultura del Rispetto reciproco.