Ormai siamo alla frutta; la legge europea che contiene la misura che introduce l' aggravante della minimizzazione di crimini passa al Senato con una netta maggioranza. Con questa legge non sarà più possibile minimizzare un crimine; pena la reclusione fino a 6 anni di carcere. In questo modo la censura si arma di una nuova legge che non permetterà opinioni o approfondimenti su temi come il razzismo, l' omofobia o la guerra. Siamo difronte al più grande classico reato di opinione che metterà il bavaglio a chi ha sempre lottato per una maggiore libertà di espressione e che ora viene accusato di minimizzare un evento solo perchè non in linea con una certa ideologia o corrente politica. Urtare la suscettibilità del Governo potrà costare molto caro a chi non vuole adeguarsi a tali normative. A questo punto potremo ancora dissentire? o rischiamo una criminalizzazione di opinione? ogni pensiero non il linea con una certa politica sarà un reato? ma cosa si nasconde il termine minimizzare? semplice; peccare di poca considerazione o magari ridimensionare una tematica che la politica di parte rifiuta per motivi elettorali e di sistema. L' ideologia di parte non deve essere intaccata, sopratutto ora che in Europa il risveglio delle destre mette paura e potrebbe minare quel disegno di società normalizzata e defraudata della propria identità. Non a caso lo Stato monitorerà tutte le nostre attività sul web, chat incluse, impedendo così a ciascuno di noi di poter accedere a siti scomodi al sistema. Il progetto che abolisce la libertà di espressione e che impone la censura sta dando i suoi frutti! il motto è quello di seppellire ogni critica e dare più vigore a un modello autoritario senza limiti in tal modo al cittadino sarà impedito informarsi per poi evventualmente dissentire. Questo è il modo con cui si sopprime l' informazione alternativa di una società in continua evoluzione e che grazie al malcontento popolare offriva un' altra visione di democrazia. Il risultato è il fallimento di una classe politica che pur di soffocare il malcontento fa ricorso al vecchio metodo che toglie la voce a chi si ribella. Da non dimenticare come i sostenitori dell' ex primo ministro Matteo Renzi ancora oggi continua ad asserire che le "false notizie" sono state la causa della sua sconfitta refendaria sulla riforma costituzionale. Questo è un motivo per cui i canali di espressione sulle reti saranno sottoposte se non a censure ma sicuramente ad un meticoloso e chirurgico controllo, con l' intento di limitare il pluralismo e l' indipendenza di tutti i masmedia. Ah dimenticavo: attenzione agli informatori anonimi della Corporation facebook che sono pronti ad intercettare quella minima forma di dissenzo e che è pronta a chiudere i profili di chi fa controinformazione.