Venerdì, 22 Novembre 2024 07:39

Un nuovo portavoce per la Chiesa Ortodossa Italiana

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Nicola Comparato, residente nella frazione felinese di Poggio di Sant'Ilario Baganza in provincia di Parma, di professione operaio, appassionato di musica, cultura, religioni, giornalismo e poesia, aspirante diacono e monaco francescano ortodosso, collaboratore di diverse testate giornalistiche e Blog, tra le quali possiamo citare: Focus on Africa Magazine (diretto dalla giornalista e opinionista di Al-Jazeera Antonella Napoli), Gazzetta dell’Emilia, Avanti Live (direttore editoriale Bobo Craxi), QuotidianoWeb, Lanotizia.Net, La Giustizia (diretto dall’Onorevole Mauro del Bue), Avanti Online, La Bottega di Nazareth, Il Nuovo Picchio… 

 

Alle suddette collaborazioni si aggiungono quelle con la web tv parmense Langhirano News, a sua volta collaboratrice di Rta VideoTaro/Tg Parmense in onda sul canale 89 del digitale terrestre. Il servo di Dio Nicola Comparato è stato nominato con Bolla Apostolica “Loquela pro Ecclesia Orthodoxa” – prot. n. 76 del 5 giugno 2023, Portavoce della Chiesa Ortodossa Italiana.

 

Nicola Comparato è un ragazzo come tanti ma diverso dalla massa. Uomo dal passato burrascoso ha passato la vita a cercare Dio, finché un giorno il Signore non ha trovato lui. Ecco qui la sua autobiografia:

 

"In genere, a seconda delle situazioni, si sente utilizzare dalle persone la frase, l'espressione "il mistero della Fede". E in effetti la Fede è proprio un mistero. Io stesso mi sono interrogato tante volte su questo argomento, e altrettante volte sono inciampato, perdendo l'equilibrio e di conseguenza la mia cristianità. Sono nato a Policoro in provincia di Matera il 01-03-1982, ma sono originario di Rotondella, un paese li vicino, sono pertanto un lucano doc (Lucania è l'antico nome dell'attuale regione Basilicata), ma sono cresciuto in provincia di Parma, più precisamente nel territorio della Val Baganza. All'età di 15 anni al termine delle scuole dell'obbligo, per necessità ho cominciato a lavorare e ho sempre sofferto del fatto di non aver continuato gli studi, una cosa che al giorno d'oggi mi tornerebbe utile, non solo nel mondo del lavoro ma anche come soddisfazione personale. Ho avuto tanti successi nel corso degli anni, ma anche tanti fallimenti. Mi sono cimentato nella musica, nella poesia, nel ballo, nel giornalismo, nel sindacato, nella politica, nello sport... Ho anche avuto una condotta di vita immorale per tantissimo tempo. Ma nonostante tutto il mio pensiero era sempre uno: sto facendo soffrire Dio? Sono sempre stato un ragazzo estremamente gentile e rispettoso nei confronti degli anziani, dei bisognosi, degli ammalati. Dentro di me ho sempre sentito una vocazione. Sentivo di dover fare qualcosa per il prossimo. Sentivo che il mio scopo nella vita era quello di aiutare gli altri. Quindi per qualche anno ho cominciato a fare volontariato, ma dopo le prime soddisfazioni iniziali sentivo di aver sbagliato ancora una volta la strada da percorrere. Nel frattempo il mio pensiero era rivolto sempre verso Dio. Sono nato nella religione cattolica, mi sono battezzato e ho ricevuto comunione e cresima come la maggior parte degli italiani, ma la Fede cattolica l'ho sempre vista più come una Fede per tradizione, esattamente come tanti altri miei connazionali, anche se l'ho amata con tutto il mio cuore e nutro un grande rispetto nei confronti dei sacerdoti. Ho anche tentato nel corso degli anni di riavvicinarmi al cattolicesimo ma c'è sempre stato qualcosa dentro di me che mi impediva di andare avanti. Forse il vedere i fedeli nominare il nome di Dio invano per ogni minima cosa. O forse perché come diceva il grande Padre Amorth sugli italiani: “Sono un popolo di battezzati che vivono da pagani!”. Non so. Ho lavorato per anni con Testimoni di Geova e musulmani e per anni li ho seguiti nei loro luoghi di culto sperando di trovare una risposta. Mi sentivo diverso dalla massa. Mi sentivo anche in colpa quando facevo cose considerate normali nella vita di tutti i giorni, come ad esempio avere fidanzate e fare sesso prematrimoniale. Ma dovevo fare assolutamente qualcosa per dare una risposta a tutte le mie domande. Quindi, essendo appassionato di musica e cultura araba e non avendo mai viaggiato in vita mia, dopo tanti anni di duro lavoro sono riuscito a soggiornare per un breve tempo in Tunisia. Ho visitato la capitale Tunisi, le località El Kabaria, Hammamet etc. Mi si è aperto un mondo. Sono rimasto affascinato dalla devozione dei musulmani verso Dio, sopratutto quando ho scoperto che loro amano Gesù che è presente anche nel Corano. Per la prima volta in vita mia ero in pace con me stesso e al mio ritorno in Italia decisi di convertirmi nella più grande moschea di Parma con il nome Isa, che è il nome da profeta Islamico di Gesù nel Corano. Tutto era molto bello, ma l'amore che provavo per il Cristo in quella religione non era compatibile. Pertanto non avendo mai ricevuto un certificato di conversione che serve per il pellegrinaggio alla Mecca decisi di uscirne. Ho continuato poi a frequentare i Testimoni di Geova, molti dei quali sono miei amici ed ex colleghi di lavoro ma non mi sono mai battezzato con loro. Stessa cosa con i fedeli della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni, meglio conosciuti come Mormoni. Ho tentato anche di approfondire nuovamente l'Islam, ma, tra alti e bassi alternati da periodi di convinzione e confusione continuavo a cercare Dio in tutte le sue forme. Mi sono inoltre informato su ebraismo, induismo, buddhismo, protestantesimo... Ma niente da fare, nessuna di queste cose mi convinceva. Avendo bazzicato nella musica e conoscendo molte persone amanti del genere Metal, mi sono avvicinato alla magia e alle arti oscure, ma non potevo rinunciare a Gesù per il maligno e quindi ho lasciato perdere. Poi è venuto il tempo delle Religioni Ufologiche, che ipotizzano l'arrivo di extraterrestri sul nostro pianeta in tempi antichi e che descrivono le tracce del loro passaggio anche nella Bibbia se quest'ultima viene tradotta alla lettera. Dopo l'entusiasmo iniziale anche questa cosa l'ho abbandonata. Poi alla fine mi sono chiesto: perché mi comporto così, ma soprattutto perché Dio continua ad attirarmi verso di Sé? Non potendo dare una risposta a questa domanda di colpo ho smesso di cercare Dio. E alla fine Lui ha trovato me. Per puro caso mi sono imbattuto nella Chiesa Ortodossa Italiana, certo conoscevo già l'ortodossia (vengo dal sud, ho lontani parenti Arbereshe che sono le comunità di greco/albanesi che da 500 anni mantengono lingua, cultura e rito ortodosso), ma non l'avevo mai presa in considerazione. Piano piano, parlando con Sua Beatitudine Monsignor Filippo Ortenzi Arcivescovo Metropolita ho cominciato a scoprire questo mondo, la sua storia, le sue origini.. Sono rimasto incantato dalle liturgie, ma in particolar modo mi ha colpito la Fede dei cristiani ortodossi. Poi, in seguito ho anche stretto una profonda amicizia con Padre Masseo Emilio, Priore Generale e fondatore della Congregazione dei Monaci Francescani Ortodossi, con il quale passo giornate intere a parlare di Fede e di spiritualità. In conclusione, per la prima volta in vita mia non ho più dubbi. Ho deciso di aderire alla Chiesa Ortodossa Italiana e diventare un giorno Sacerdote e Monaco Francescano Ortodosso. Sono rimasto colpito dall'originalità del progetto di Padre Masseo che mi ha fatto capire quanta ortodossia (retta via) ci sia stata nelle azioni di San Francesco. Tra l'altro proprio come il poverello di Assisi, in qualche modo mi considero un "pazzo di Dio" per tutte le cose che ho fatto, perché ogni cosa alla fine mi ha portato verso il Signore. Per anni ho vissuto tempi difficili, viaggiando a piedi sotto la pioggia, sotto la neve e sotto il sole cocente percorrendo 20 km al giorno a piedi e in autostop per andare a lavorare perché sprovvisto di automobile e di soldi per acquistare un mezzo di trasporto. Sono stato insultato, allontanato e deriso da tutti per la mia situazione economica. Ho pianto ogni giorno. Una vita di prove e privazioni la mia, che un tempo mi addoloravano, ma che oggi mi rendono felice. Da anni vivo quasi in completa solitudine. Esco di casa solo per andare al lavoro. Non vedo più gli amici, non vado in ferie, non vado nei locali, non frequento le donne, non ho hobby, non ascolto musica, non guardo la televisione. Quelle rare volte che decido di abbandonare le quattro mura di casa lo faccio da solo e in genere senza mai allontanarmi troppo dal mio territorio. Forse tutto questo percorso mi è servito per imparare qualcosa dai miei errori e per riuscire a percorrere la strada giusta per il resto della mia vita. Solo Dio può dirlo. Nel frattempo io posso dire solo una cosa... Ero cieco sulla via di Damasco, oggi finalmente ci vedo."

 

(nella foto Monsignor Filippo Ortenzi Arcivescovo Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana) 

 

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