Protagoniste assolute due donne, sorelle gemelle, nate in una nobile e ricca famiglia della Germania nei primi del novecento; Elene e Johanna, scelgono di abbandonare, sia pure in tempi diversi, la Germania: Johanna si stabilisce in Italia a metà degli anni venti, mentre Elene, lascerà la Germania nel 1933, dopo l'avvento al potere di Hitler. Circa un anno dopo, Elene darà alla luce due gemelle, una delle quali affetta dalla sindrome di Down. La donna compie una scelta per quei tempi rivoluzionaria, rigettando pregiudizi ed ignoranza che circondavano all'epoca la condizione di diversità e avvia un coraggioso percorso personale di sviluppo ed educazione per la figlia, divenendo un'antesignana dei più moderni approcci a tale problematica ed un punto di riferimento per tante altre mamme di bambini "diversi". Lo scoppio della seconda guerra mondiale sembra cambiare le cose. I genitori temono che un rientro in Germania possa mettere a rischio la vita stessa della loro piccola Sara. La fine della guerra, coi suoi tragici strascichi, aprirà nuove prospettive, fino ad arrivare ai giorni nostri, con una spiegazione finale, forse inattesa, di alcuni eventi fino a quel momento misteriosi.
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Data di pubblicazione: 1 feb 2018
RECENSIONE
Siamo agli albori del Novecento, quando Hitler salì al potere della Germania Nazista.
Note testimonianze storiche ci riportano che le leggi dell'epoca dette: "fascistissime" vietavano la presenza di individui che fossero: non nati sul suolo di quella nazione, omosessuali, i nati con disabilità, che praticavano diversa religione, e via discorrendo.
La razza ariana era considerata "pura" e priva di contaminazione discendente da medioevo priva di alterazioni.
L'autore Arigotti riporta nella sua composizione una trama ricca, colma di significato. Descrive la vita di due sorelle di cui una, Sara, affetta da Sindrome di Down. La madre, Elena, è costretta ad abbandonare la sua terra natia per proteggere le sue bambine.
La stessa attua una campagna rivoluzionaria contro i pregiudizi della gente, rivendicando l'ignoranza degli stessi per garantire un futuro migliore, non soltanto alle sue figlie, ma a tutti i bambini declinando la parola "mongoloide" descrivendo la sindrome per quello che realmente è! Il finale risulta avvincente agli occhi del lettore, con tratti peculiari e delle sorprese che pochi si aspetterebbero.
La copertina ritrae gli occhi, e come ci insegna Modigliani: "Sono lo specchio della propria anima".