Giovedì, 21 Novembre 2024 16:50

Gabriella Silvia Spadoni, Il Soldato Fantasma

Pubblicato in Cultura

Harakiri Ryo, soldato giovanissimo, non riesce ad accettare la fine della guerra e che, dopo essere stato rinchiuso in una casa di riposo per menti disperate, continua a combattere per la vittoria. È la storia di un ragazzo la cui guerra interiore è persino più devastante di quella degli uomini armati; la cui mente è stata talmente deviata da fargli dimenticare parte della sua stessa vita. La storia di un ragazzo che soffre di un penetrante disordine da stress post-traumatico. È la storia dei fantasmi del passato che si insinuano in numerose ed intricate reti di spionaggio giapponesi ed americane, che dirigono lo spettacolo teatrale dall'alto, muovendo i fili delle marionette. Per un bene maggiore non ancora realizzato. Consiglio di pensare a questo romanzo come un puzzle i cui pezzi si chiamano: capitoli. L’autrice è un’abile curatrice di particolari con scrittura attenta e ben catalogata. Ogni capitolo è parte di una storia ma solo alla fine troviamo il ricongiungimento di tutto. Indubbiamente parte di queste vicende belliche sono realmente esistite ed in parte sono frutto della mente geniale dell’autrice. Forse l’unico accorgimento che devo riportare è che a volte la lettura sembra, a tratti, pesante. Però la curiosità è tanta che passi in rassegna altre parole continuando a leggere. Non consiglierei la lettura a chi non è amante di storia perché sono presenti scene che potrebbero far calare l’attenzione. Però la sua penna è paragonabile, senza dubbio, agli scritti di Cairo Editore. 304 pagine della Casa Editrice Apollo Edizioni. Conoscimo meglio l’autrice che ci ha rilasciato un’intervista pazzesca!

  1. Gabriella parlaci un po di te, chi sei e cosa fai nella vita?

Sono una Biotecnologa, laureata a Trento, amante dell'arte. In particolar modo della letteratura. Attualmente scrivo libri e sono una editor stagista di Bottega editoriale. Amo i cactus e i gatti, leggere e guardare film.

  1. In che situazione ami scrivere i tuoi libri? Di notte, di giorno, in viaggio, in una stanza particolare o in un momento preciso della giornata?

Amo scrivere i miei libri quando attorno a me c'è pace. Tollero solo determinati tipi di musica e preferisco che non mi sia rivolta la parola. Giorno o notte non fa differenza.

  1. Come nasce la tua opera: 'Il Soldato Fantasma'?

Nasce da uno scritto partorito da un vecchissimo momento di frustrazione, poi ripescato durante un'epifania. Avevo già discusso di Prima Guerra Mondiale in tesi di Liceo, quindi perché non approfondire la Seconda?

  1. Per descrivere i protagonisti del tuo racconto a chi ti sei riferita nella vita reale? Esistono o sono frutto della tua fantasia? Se sono il frutto della tua fantasia, come li hai costruiti i discorsi ed i comportamenti di chi non è mai esistito? Ti sei appoggiato a qualche frammento di razionalità?

Alcuni dei personaggi sono realmente esistiti, come il capo del plotone inviato nel Saipan, alcuni maggiori, i presidenti e i vari primi ministri. Attorno a questo contorno, ho costruito i miei personaggi. Pensati completamente nella mia testa, raccogliendo quei frammenti di realtà in grado di ispirarmi e di insegnarmi.

  1. Cosa ti ha dato principalmente l'ispirazione per la scrittura del tuo libro?

La maggiore ispirazione è stata il mio maestro supremo, Haruki Murakami e i moltissimi film e anime giapponesi che ho guardato e analizzato nel corso degli anni. Anche la musica giusta ha fatto il suo.

  1. Quando hai incominciato a scrivere?

Ho cominciato a scrivere a 6 anni, sfornando il primo "libro" di nome "Una Magica Amicizia" (che di tutto parlava fuorché amicizia, ma di magia ce n'era tanta).

  1. Eri sicuro di diventare una scrittrice?

Sempre stata. E tutti attorno a me lo sapevano.

  1. Ci sono scrittori disciplinari, metodici, che stilano scalette e rileggono mille volte i loro scritti e autori che istintivamente buttano giù frasi su frasi fino a comporre un romanzo. Tu? Che scrittore sei?

Io sono una via di mezzo. Preferisco sempre avere con me una scaletta, per permettermi di non "sbandare" troppo durante la stesura di una scena precisa. Ma i particolari migliori arrivano sempre "per caso", quando mi lascio più libertà.

  1. Quante storie, romanzi, racconti, libri e-book hai scritto finora?

Almeno una cinquantina, se si contano tutti i racconti brevi e quelli che io e una mia vecchia amica chiamavamo "fantogni", ovvero "sogni a occhi aperti".

  1. Qual è il tuo pubblico ideale? A chi lettore pensi quando scrivi?

Sono una scrittrice molto irresponsabile. Quando scrivo, non penso a un eventuale pubblico. Scrivo e basta.

  1. Prossimamente... cosa hai in programma?

Al momento sto lavorando ad un fantascientifico cyberpunk, un miscuglio di sci-fi socialmente attivo che esplora il rapporto tra l'individualità e ogni tipo di società.

 

 

 

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