Vi è mai capitato di perdere una o più persone care nella vostra vita e non sapere più che strada prendere se non quella della solitudine?
L’autrice Giada Strapparava cerca di scrivere i sentimenti o meglio di descriverne le condizioni di causa ed effetto che portano una persona a determinate scelte. Come la scelta di vivere in strada, un viaggio nella contemporanea San Francisco. Quella colpevolezza che ci affidiamo inconsciamente. La volontà di trovare un perdono, un perdono che non arriva. Ti ritrovi a vagabondare tra le persone e non riconoscerti più. Le persone che un tempo ti appartenevano ora sono il nulla. Possono essere dappertutto: nell’aria che si respira, su un albero o sulla stella più luminosa del firmamento. Lì seduta a guardarti e t’interroghi del perché non scenda giù per abbracciarti e ricordarti quello che è stato.
‘Vita e morte non sono due estremi lontani l’uno dall’altro. Sono come due gambe che camminano insieme, ed entrambe ti appartengono. In questo stesso istante stai vivendo e morendo allo stesso tempo. Qualcosa in te muore a ogni istante. Nell’arco di settant’anni la morte arriverà a compimento. In ogni istante continui a morire, e alla fine morirai davvero.’
(Osho)
Il tempo? Ma il tempo non esiste, è una congettura astratta che noi uomini abbiamo creato per scandire in secondi, ore e minuti la nostra sopravvivenza sulla terra. La Strapparava in un libro pieno di cognizioni morali ci aiuta a ritrovare un pizzico di coraggio e quel perdono che forse, per chi soffre o ha sofferto, non riesce a trovare nella vita di tutti i giorni. Ci invita a vivere più che a sopravvivere, a trovare quella parte di noi lasciata cadere nel nulla cosmico e ripensare a quello che ci legava a quella persona: al sorriso e agli insegnamenti di vita che ha potuto donarci con l’esperienza accumulata nella sua breve ma intensa permanenza sul mondo terreno.
‘Vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste, ecco tutto.’
(Oscar Wilde)
Non nascondo che mi ci sono ritrovata in quelle pagine perché note malinconiche ed intense si sviluppano all’interno del proprio cuore quando si leggono le parole di ‘Sincronia Colpevole’. Mi fa sorridere pensare che un bambino ed un adulto abbiamo vissuto analoghe conseguenze di vita e che soltanto con un gesto umile ed intenso sono riusciti a trasmetterlo l’uno con l’altro. Ha una potenza nel descrivere e caratterizzare i personaggi, unica nel suo genere. Ripenso a quando anche io vorrei trovare qualcuno per condividere ciò che si prova ad infonderci coraggio a vicenda, ma inconsciamente lo trovato nelle pagine di Giada. Quindi da oggi non mi limiterò soltanto a sopravvivere ma bensì a vivere stando a galla come meglio si può contanto i granelli del nostro passato, associandoli al nostro futuro per non trovarci impreprati e sperare che si possa essere migliori di quello che si è oggi. Un libro di 116 pagine, intense. Pubblicato da SensoInverso Edizioni nella Collana AcquaFragile. Ordinabile in tutte le librerie e negli store online Prezzo ebook: 3,99 € - Prezzo cartaceo: 13,00 €- Pagine: 130. Sincronia Colpevole tiene col fiato sospeso fino alla fine, con un intreccio di trame da vera atleta della scrittura.
- Giada Strapparava parlaci un po di te, chi sei e cosa fai nella vita?
Buon pomeriggio a tutti. Sono una ragazza Veronese di ventiquattro anni e nella vita lavoro come operatrice del benessere. Grande appassionata di criminologia, mentalismo, medicina legale e psicologia criminale. Amo viaggiare e cucinare.
- In che situazione ami scrivere i tuoi libri? Di notte, di giorno, in viaggio, in una stanza particolare o in un momento preciso della giornata?
Solitamente scrivo tanto la sera, a volte la notte. Oltre a scrivere in mansarda, nel mio studio. Adoro moltissimo scrivere in giardino, all'aria aperta.
- Come nasce 'Sincronia Colpevole'?
“Sincronia Colpevole” nasce dal cuore. La considero sempre la pecora nera della mia collezione. Solitamente scrivo thriller psicologici ma questa volta ho voluto lavorare su un dramma psicologico e analizzarlo in tutte le sue sfaccettature e devo dire che lo scriverei mille volte così. Mi è servito molto lavorare su un genere non mio. Mi ha fatto ottenere una visuale più ampia.
- Per descrivere i protagonisti del tuo racconto a chi ti sei riferita nella vita reale? Esistono o sono frutto della tua fantasia? Se sono il frutto della tua fantasia, come li hai costruiti i discorsi ed i comportamenti di chi non è mai esistito? Ti sei appoggiata a qualche frammento di razionalità?
Daniel e Connor sono dei personaggi nati da frammenti d’esperienza e di circostanze. Racchiudono i pezzi di molte persone e di molte storie che hanno caratterizzato la mia vita.
- Quando hai incominciato a scrivere?
Iniziai a scrivere a diciotto anni. In realtà così per caso. La scrittura come la lettura sono state da sempre compagne irrinunciabili per me, sin dalla più tenera età. Il mio primo romanzo intitolato “L'egoismo del respiro” nacque per caso, come poche pagine autoconclusive che poi ho ampliato successivamente.
- Eri sicura di diventare una scrittrice?
Non mi ritengo affatto arrivata a destinazione, anche se in questo meraviglioso percorso la crescita personale non ha mai fine. Ma di certo non avrei mai immaginato di arrivare fin qui, nonostante abbia ancora tanta strada da fare. E credetemi, sono pronta a consumare molte scarpe.
- Ci sono scrittori disciplinari, metodici, che stilano scalette e rileggono mille volte i loro scritti e autori che istintivamente buttano giù frasi su frasi fino a comporre un romanzo. Tu? Che scrittore sei?
Direi metà e metà. La struttura cerco di schematizzarla ma per quanto riguarda la stesura iniziale cerco di essere più istintiva possibile.
- Quante storie, romanzi, racconti, libri e-book hai scritto finora?
“Sincronia Colpevole” è stato pubblicato due mesi fa ed è il mio secondo romanzo. Mentre per quanto riguarda i racconti ne scrivo parecchi perché credo siano validi modi per allenarsi. In diverse occasioni legate a concorsi letterari, sono rientrata nei vincitori all'interno di un'antologia.
“L’egoismo del respiro” il romanzo d’esordio, scritto nel 2012 e pubblicato nel Dicembre 2016 con “SensoInverso Edizioni.” Sempre con questa Casa Editrice a Febbraio 2016 rientro nei vincitori del concorso “LuceNera” con “Sorriso Affamato” il quale viene pubblicato in un’antologia di racconti e a Marzo 2017, dopo tre mesi dalla pubblicazione “L’egoismo del respiro” conquista il secondo posto al concorso letterario “IO SCRIVO” indetto da “Il Giallista.”
- Qual è il tuo pubblico ideale? A chi lettore pensi quando scrivi?
Penso a chi si vuole emozionare ma anche a chi vuole riflettere.
- Prossimamente... cosa hai in programma?
Ho terminato da poco la stesura del mio terzo romanzo. Ma per ora è tutto TOP SECRET. Spero di poter dar presto liete notizie.