Nono anniversario dalla morte di Ingmar Bergman In evidenza

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La Svezia ha messo da alcuni mesi il suo volto sulle banconote da 200 corone. Il 30 luglio ricorrono nove anni dalla sua scomparsa. Una scomparsa pur sempre relativa quando si ha a che fare con uno dei maestri indiscussi della settima arte. Nella sua carriera vinse l'Oscar per "La fontana della vergine", "Come in uno specchio" e "Fanny e Alexander", mentre "Il posto delle fragole" ottenne l'Orso d'Oro a Berlino. Ma di sicuro la sua grandezza non si misura solo esclusivamente per i film che hanno ottenuto riconoscimenti. Memorabili sono i film considerati minori, che ancora necessitano di un'adeguata traduzione, dovuta forse a problemi di censura. I suoi film sono diventati oggetto di manuale nella disciplina del cinema, e oggetto di studio di tutti gli appassionati della settima arte. Il suo contributo, per i temi affrontati e l'estetica particolare, talvolta scarna talvolta libidinosamente arcigna ha lasciato il segno in molti degli appassionati. I temi affrontati variano dalla religione, tormento dell'uomo Bergman fin dalla sua tenera età, le donne, la morte (trattata in ogni accezione spirituale in cui qualcosa inevitabilmente si spegne) e gli attori. Vogliamo ricordarlo con uno dei suoi capolavori che vi invitiamo a vedere "L'ora del lupo" disponibile su youtube.

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