Appena ho avuto modo di leggere il romanzo di questo autore non sapevo cosa aspettarmi. Ho scoperto uno scrittore: Ironico, pieno di valori e principi di vita. Quello che è successo al protagonista della storia, può succedere anche a noi nel quotidiano. Come da un errore possiamo conoscere la persona più spaventosa al mondo avendo la possibilità di chiedere qualsiasi cosa divenendo potenti e corrotti.
Questo è più o meno quello che succede a chi sta per conoscere la morte ed il protagonista della storia lo sa bene. 86 pagine pubblicate dalla Casa Editrice Kimerik.
1. Isacco Tarocchi parlaci un po di te, chi sei e cosa fai nella vita?
Me lo chiedo spesso chi sono, e forse nemmeno dopo il libro che ho scritto sono riuscito a capirlo. Forse potete aiutarmi voi, vi do qualche indizio: mi sono laureato in chimica per studiare la “realtà delle cose”, ma questo non mi è bastato. Ho dovuto dare sfogo alla mia fantasia scrivendo libri.
2. In che situazione ami scrivere i tuoi libri? Di notte, di giorno, in viaggio, in una stanza particolare o in un momento preciso della giornata?
Mi piacerebbe avere del tempo mio per poter scrivere tutto quello chi mi viene in mente, ma avendo due figli abbastanza piccoli, ora hanno 6 ed 8 anni, non è così semplice. Giustamente hanno bisogno del padre, e per scrivere non ho tutto il tempo che vorrei e devo incastrarlo come posso.
3. Come nasce la tua opera?
La mia opera nasce da alcuni parenti ed amici che hanno ascoltato le mie poesie, e mi hanno dato l’idea che sarebbe bello raccoglierle in un libro. Inoltre mi ero appuntato nella mia “agenda dello scrittore”, alcuni sogni che avevo fatto, da cui sarebbe stato possibile scrivere dei racconti.
4. Per descrivere i protagonisti del tuo racconto a chi ti sei riferita nella vita reale? Esistono o sono frutto della tua fantasia? Se sono il frutto della tua fantasia, come li hai costruiti i discorsi ed i comportamenti di chi non è mai esistito? Ti sei appoggiato a qualche frammento di razionalità?
Per i tre protagonisti principali ho preso spunto da me stesso, ma non voglio svelare troppo. Per gli altri e le situazioni che ci capitano ho preso spunto da ciò che ho vissuto o sognato, ovviamente romanzato. Come ho scritto in prefazione, tutto ciò che è scritto è vero e falso allo stesso tempo.
5. Cosa ti ha dato principalmente l'ispirazione per la scrittura del tuo libro?
L’ispirazione nasce da un concetto che ho appreso da me stesso: far conoscere come sono dentro. Sembra una cosa molto semplice, ma in realtà sono chiuso ed introspettivo, e molti miei atteggiamenti possono essere fraintesi dallo scudo che ho verso l’esterno. Scrivere mi è più semplice che parlare.
6. Quando hai incominciato a scrivere?
Il primo libro l’ho scritto quasi per gioco, e infatti l’ho tenuto in un cassetto, come penso molti facciano. L’ho ripreso in un momento buio della mia vita, quando il mio primo vero lavoro si è concluso, allora ci ho dovuto credere. Speravo potesse aprirmi altre porte, e così è stato. S’intitola “Luce e Tenebre”, e forse non a caso.
7. Eri sicuro di diventare uno scrittore?
Come appena detto, no, non ero affatto sicuro. La mia opera mi piaceva, tutte mi piacciono, ma c’è un mondo là fuori che può non apprezzare quello che fai. E’ andata bene, e mi auguro vada sempre meglio.
8. Ci sono scrittori disciplinari, metodici, che stilano scalette e rileggono mille volte i loro scritti e autori che istintivamente buttano giù frasi su frasi fino a comporre un romanzo. Tu? Che scrittore sei?
Sono molto metodico, prima “razionalizzo” il libro, ricordatevi che sono uno scienziato. L’ossatura del romanzo e i personaggi principali sono definiti fin dall’inizio. E poi subentra in me il mio lato fantasy, mi basta pensare a ciò che voglio scrivere, e la penna va da sé. A volte me ne sorprendo.
9. Quante storie, romanzi, racconti, libri e-book hai scritto finora?
Ho iniziato con la mia saga fantasy ispirata alla Divina Commedia: “Luce nelle Tenebre”, “Il Gioco della Morte” e “Discesa negl’Inferi”. Poi con Kimerik è uscito “Io e il Mondo dentro di Me”, e ho partecipato con altri Autori anche a “Ti racconto una Favola 2018”.
10. Qual è il tuo pubblico ideale? A chi lettore pensi quando scrivi?
Penso che il mio lettore ideale debba avere delle analogie con me, così da apprezzare meglio le mie scritture. Chiunque sia incuriosito o interessato è la persona giusta. Non rimarrà deluso.
11. Prossimamente... cosa hai in programma?
Ho in programma altre collaborazioni con Kimerik, per il momento qualche altra raccolta di Poesie o Racconti. Quando avrò più tempo a disposizione, ho già in mente un altro romanzo, sempre sul tema Bene/Male. Questa volta lo renderò storico, nel periodo più buio: sulla Seconda Guerra Mondiale.
Il paese delle meraviglie di Alice rivive nel romanzo della nostra Roberta de Tomi. Un mondo fatto di cose al contrario. Ma in questo libro troviamo un’Alice cresciuta alle prese con dei personaggi bizzarri. Divertente ma che lascia dei punti di riflessione. Insomma un genere Fantastico pubblicato dalla Dario Abate Editore nel 2017. 270 pagine al costo di 16,00 € per il cartaceo e 4,99 €; in formato e- book. Acquistabile su: Amazon: Ebook: https://www.amazon.it/ALICE-NEL-LABIRINTO-DAE-Vol-ebook/dp/B0769TM47Q/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1518465431&sr=8-1&keywords=alice+nel+labirinto
Cartaceo: https://www.amazon.it/ALICE-NEL-LABIRINTO-Roberta-Tomi/dp/8893051435/ref=tmm_pap_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=1518465431&sr=8-1
Ibis: Ebook: https://www.ibs.it/alice-nel-labirinto-ebook-roberta-de-tomi/e/9788893051415?inventoryId=89828032
Cartaceo: https://www.ibs.it/alice-nel-labirinto-libro-roberta-de tomi/e/9788893051439?inventoryId=89716638
La Feltrinelli: Ebook: https://www.lafeltrinelli.it/ebook/roberta-de-tomi/alice-labirinto/9788893051415
Mondadori Store: Ebook: http://www.mondadoristore.it/ALICE-NEL-LABIRINTO-Roberta-De-Tomi/eai978889305141/
Bookrepublic: Ebook: https://www.bookrepublic.it/book/9788893051415-alice-nel-labirinto/
Ma Andiamo ad incontrare la nostra la nostra autrice:
Chi è Roberta? Cosa fa nella vita?
Faccio così tante cose che ancora lo devo capire. Non è presunzione, non posso permettermela, ma un dato di fatto: ormai spendo i miei giorni ad adattarmi a diverse situazioni, lavorative e non, complice il momento storico. Non è sempre facile, il senso di sradicamento è forte. Per questo sento la necessità di rifugiarmi nei paesaggi della provincia in cui sono nata e cresciuta. Ci troviamo nel modenese, al confine con la provincia di Mantova. Qui ho fatto i miei primi passi nella fantasia, appassionandomi a letture di diversa natura. Ho iniziato con Esopo per poi crescere insieme alle storie. Ero una bambina molto fantasiosa ed estremamente timida (e timida lo sono ancora). Mi esprimevo bene soltanto con la penna, ed è andata così anche negli anni successivi, a parte un periodo di stallo nella fase dell’adolescenza. Con l’università ho iniziato a coltivare la scrittura insieme al sogno di diventare una giornalista. Dopo la laurea (al DAMS di Bologna) ho fatto diverse esperienze nel campo, lavorando come corrispondente e addetta stampa; ho lavorato anche nell’organizzazione di eventi. Poi, il percorso è cambiato. O io sono cambiata. E ho deciso di fare una deviazione, tenendo sempre ben salda la penna.
Hai sempre desiderato essere una scrittrice?
Non sempre. Da bambina era il mio grande sogno, poi mi sono rivolta ad altri ambiti, tra cui l’insegnamento e la ricerca scientifica, salvo poi desiderare di fare la giornalista. Strada facendo ho insomma capito che quello che volevo (e che voglio) era poter lavorare con la scrittura più prettamente creativa.
In che situazione ami scrivere. Di notte, di giorno, in un momento particolare della giornata?
L’importante è che ci sia silenzio dentro di me, poi, che sia giorno o notte non importa. Più passa il tempo. più mi accorgo di quanto sia importante spegnere i pensieri, soprattutto quelli negativi, per immergermi nel mood della scrittura. Essere sereni è la condizione migliore per creare. Certo, in mezzo alla natura, sarebbe ancora meglio.
Come mai hai pensato di continuare i romanzi del grande scrittore Carroll?
In realtà tutto è nato da una proposta di Dario Abate, il mio editore, condivisa con il direttore editoriale (nonché editor), Daniele Corradi. A quel punto, ho fatto due proposte di trama, di cui una ha incontrato l’approvazione di tutti. E così è iniziato un viaggio che si è un concluso dopo un anno e mezzo.
Com' è stato scrivere di Alice? Ti sei rispecchiata un po’? Hai avuto difficoltà nel proseguire la sua storia?
Scrivere Alice è stato come effettuare un volo a cielo aperto. Una sfida, in quanto mi sono dovuta rapportare a un grande scrittore, autore di autentici capolavori. Ci sono stati dei momenti di crisi, altri di studio per stimolare le idee (e per poter sviluppare una vicenda coerente alle storie precedenti e alle mie intenzioni); non sono mancati momenti di fantasia libera e giocosa. Indubbiamente c’è stato un forte rispecchiamento in quanto mi sono trovata a immedesimarmi nelle vicende di Alice, salvo poi prenderne le distanze in fase di correzione.
Che temi hai affrontato nel tuo libro: 'Alice nel Labirinto'? E come mai questo titolo?
Nel romanzo ho affrontato numerosi temi: dalla libertà alla ricerca di sé, passando per l’amore, il viaggio, la memoria. Ma il tema principale, quello su cui vertono le vicende, è quello della ricerca di sé. Ci sono momenti della nostra esistenza in cui perdiamo di vista noi stessi; credo siano fasi naturali, crisi che dobbiamo attraversare per diventare consapevole di quello che vogliamo essere o non essere. Alice si trova a vivere una crisi di questo tipo: la ritroviamo ormai donna, in una fase che sembra presagire a una sua realizzazione umana e sociale, ma accade qualcosa che la costringe a rimettersi in discussione. Da qui iniziano le sue avventure, in un viaggio che per complessità ricorda un labirinto. Non è un labirinto fisico, piuttosto consiste in una condizione mentale e psicologica di perdizione. Ho insomma scelto un classico archetipo letterario. Ecco quindi spiegata la scelta del titolo.
Com'è nata l'idea del libro game? Molto intrigante, soprattutto per i bambini.
Ti ringrazio. L’idea del libro game è nata quando ormai avevo terminato la prima stesura e avevo proceduto a una rilettura. Reduce dagli anni Novanta, quando ero una ragazzina appassionata di manga e anime… nell’orbita degli interessi c’erano anche questi libri interattivi che hanno fatto divertire tanti ragazzini e ragazzine… un po’ nerd. Il resto l’ha fatto la scrittura e lo farà il lettore (o la lettrice).
Ti senti un po’ bambina nello scrivere fiabe?
Mi piace l’idea di poter esprimere la fantasia di quella bambina che, anni fa, iniziò a scrivere storie su un quaderno. Non per caso, ma perché sentiva che doveva scriverle.
Preferisci la Casa Editrice o il sef publishing?
Al momento ho pubblicato soltanto con Case Editrici, dove ho avuto la possibilità di confrontarmi con uno staff capace di darmi input preziosi e di bacchettarmi per gli errori. Non escludo, un giorno, di mettermi in… self (anche solo per curiosità)! A parte questo, non credo che ci sia una forma di pubblicazione superiore all’altra; l’importante è che l’autore Self intenzionato a scrivere da professionista sia consapevole delle dinamiche della scrittura e del mercato editoriale, avvalendosi di collaborazioni esterne (beta reader, editor, correttori di bozze) anche soltanto per qualche consulenza.
Prossimamente... cos'hai in programma?
Sto organizzando alcune presentazioni di “Alice nel labirinto” in giro per l’Italia. Sto scrivendo un nuovo romanzo su cui, al momento, non dico nulla, anche se Alice mi sta dando ancora importanti input, soprattutto sul fronte performativo. Ma per ora mi fermo qui e non svelo altro. Per il resto c’è anche il mio blog, lapennasognante.blogspot.com.