Sabato, 23 Novembre 2024 18:42

Dopo il successo di Rondinella, al quarto romanzo Laura Cialè ci regala uno storico di epoca recente intitolato Il Cherubino che si svolge dal 1918 al 1940. Diviso in tre parti e un epilogo è anche un romanzo di formazione. Il tracciato di vita di Arnaldo Ianni, un essere dalla bellezza superlativa e dalle forme perfette, quasi “un ponte tra la terra e il cielo” e per questo soprannominato Il Cherubino nell’epoca più buia del secolo scorso, quella del ventennio fascista. Arnaldo nasce nell’ameno borgo abruzzese di Scanno nel 1918 in una famiglia di pastori. È l’unico orgoglio di suo padre per essere nato maschio dopo tre femmine. Sin da piccolo si manifesta differente per aspetto fisico, per temperamento e per motivazioni. Già da ragazzino è un campione di corsa, salti e lanci, specialità acquisite in modo naturale sulle sue montagne ma è alla ricerca della sua vera identità che gli appare nebulosa in ogni circostanza. Dal Parroco e dal padrino benefattore, il Duca De Sanctis, viene indirizzato alla vita seminariale. Una volta arrivato nella Capitale conosce Mario Rinaldi, un giovane dirigente della GIL, fascista convinto e campione di atletica pesante, che lo fa assurgere agli allori agonistici e alle soglie dell’eternità come modello per le statue dello Stadio Littorio, a esaltazione della gloria patria. Un vero colpo di fulmine che gli cambia la vita in modo drammatico. Arnaldo prende coscienza di essere omosessuale e anziché fama riporterà tormenti e sopraffazioni per il suo essere diverso e troppo speciale fino a essere deportato al confino delle Tremiti. Menzogne, delusioni e pentimenti coinvolgeranno altri personaggi emblematici come il duca Taddeo e Clara D’Orazio, l’ingenua ragazza innamorata di Arnaldo, ma soprattutto Mario Rinaldi che verrà messo di fronte alle proprie responsabilità. Dall’angolazione personale dello spaccato storico, l’intreccio di vicissitudini e colpi di scena terminerà nel 1940 allo scoppio della seconda guerra mondiale con un epilogo conclusivo negli anni’60.

Edizioni Anicia, Roma e tra breve anche in e-book. Un romanzo intenso, a volte drammatico, che segna il lungo processo di accettazione del sé di un giovane nato in un’epoca di negazione dei valori originali di ogni persona. Una narrazione che apre a un messaggio di solidarietà e di speranza nel trascendimento di gravi pregiudizi e nella rigenerazione di situazioni durante il tragico preludio alla seconda guerra mondiale. Biografia: Laura Cialè è nata e vive a Roma. Psicologa, ex Dirigente scolastica, ha scritto e pubblicato i seguenti libri di narrativa con le Edizioni Anicia, Roma: “Tutti i fiori del mio giardino “(2016); “Una donna in leasing “(2017): “Rondinella” (2018), premiata al concorso Cumani-Quasimodo indetto da Aletti Editore. Ciascun libro è anche in versione e-book su Amazon. Racconti: “Il figlio nato lontano” del 2015 nell’antologia EWWA “Italia terra d’amori, d’arte e sapori”, “Santo Sciuvanni” del 2016, racconto selezionato e pubblicato sul web per il contest Salento in love, “Autobus” nel 2017 pubblicato sul web, “RSA” del 2018 che ha ricevuto il primo premio speciale “Clemente Riva” al Concorso nazionale 500 parole di Ostia ed è stato pubblicato nell’omonima antologia. “Lo strano caso della dama del quadro” del 2018 finalista al concorso letterario “Tre Colori 2019” del Festival internazionale “Inventa un film”. “Da toccare con mano” del 2019 e “La confessione” del 2019 in via di pubblicazione in un’antologia di racconti.

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